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Aiutarsi con la tecnologia: utilizzare con creatività il mondo digitale

La crescente digitalizzazione ha portato a un vasto repertorio di tecnologie accessibili, dalle applicazioni quotidiane alle soluzioni avanzate come l’Internet of Things (IoT) e l’intelligenza artificiale (AI). Tuttavia, nonostante la disponibilità di queste tecnologie, molte persone, soprattutto quelle con una competenza digitale di base, faticano a sfruttarle al meglio.
Le tecnologie digitali offrono enormi opportunità per semplificare e migliorare la vita quotidiana, ma sono spesso percepite come complesse o difficili da utilizzare. In particolare, la capacità di applicare soluzioni digitali in modo creativo e utile rimane una sfida per una larga parte della popolazione. La transizione digitale non è solo una questione di accesso a strumenti, ma anche di abilità nell’integrarli in modo pratico, efficace e significativo nel proprio contesto quotidiano. Questo processo di adattamento e utilizzo consapevole delle tecnologie è cruciale per affrontare le sfide moderne e migliorare la qualità della vita personale e professionale.
L'approccio proposto si concentra sulla valorizzazione delle tecnologie come alleate per l'innovazione personale, promuovendo un utilizzo creativo che permette di risolvere problemi e ottimizzare le risorse. L’adozione di tecnologie digitali può così contribuire a una crescita individuale e collettiva, migliorando l’efficienza, la produttività e la qualità delle interazioni umane, in un mondo sempre più connesso.

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Le misure di protezione e sicurezza durante i pagamenti online

Con l'avvento della digitalizzazione delle transazioni finanziarie, i pagamenti online hanno rivoluzionato il modo in cui le persone gestiscono le loro finanze quotidiane. Tuttavia, questa trasformazione ha portato con sé nuove sfide legate alla sicurezza delle informazioni personali e finanziarie. Fenomeni come il phishing, le frodi online e le violazioni dei dati hanno messo in evidenza la necessità cruciale di implementare misure di protezione efficaci durante i pagamenti digitali.
L'adozione diffusa di metodi di pagamento online ha reso fondamentale comprendere le minacce emergenti e le strategie di difesa disponibili per proteggere le transazioni finanziarie.

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Strumenti e servizi di comunicazione: i più appropriati a seconda del contesto

La trasformazione digitale ha rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, rendendo gli strumenti digitali parte integrante della nostra quotidianità, sia in ambito lavorativo che personale. La moltiplicazione dei canali – email, chat, piattaforme per videoconferenze, ambienti collaborativi – ha aumentato le possibilità di comunicazione, ma ha anche introdotto nuove complessità: scegliere il mezzo giusto, adottare il tono adeguato, rispettare le dinamiche del contesto.
In questo scenario, saper valutare e utilizzare consapevolmente gli strumenti digitali di comunicazione non è più un’opzione, ma una competenza chiave per l’efficacia relazionale e organizzativa. La capacità di distinguere tra comunicazione sincrona e asincrona, formale e informale, e di adottare le giuste pratiche nei diversi ambienti digitali è oggi essenziale per evitare fraintendimenti, sovraccarichi informativi e inefficienze.
Promuovere un uso mirato e responsabile degli strumenti comunicativi significa anche contribuire a un ambiente digitale più inclusivo, produttivo e sostenibile, in cui ogni persona può partecipare in modo attivo e consapevole. In questo contesto si inserisce la necessità di percorsi formativi orientati all’acquisizione di competenze digitali di base applicate alla comunicazione.

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Strumenti di base per la raccolta e la gestione dei dati

Nell’epoca della trasformazione digitale, la capacità di raccogliere, organizzare e interpretare i dati è diventata una competenza chiave, trasversale a tutti i settori lavorativi. Le decisioni, anche nei contesti meno tecnologici, si basano sempre più spesso su informazioni che devono essere strutturate, analizzate e comunicate in modo chiaro. In questo scenario, la diffusione di strumenti digitali accessibili e gratuiti – come moduli online, fogli elettronici e strumenti di visualizzazione – ha reso possibile anche a utenti non esperti la gestione autonoma dei dati.
Tuttavia, nonostante la disponibilità di questi strumenti, permane un divario significativo nelle competenze digitali di base necessarie per utilizzarli in modo efficace. In particolare, lavoratori della pubblica amministrazione, del terzo settore, dell’istruzione e delle piccole imprese spesso si trovano ad affrontare attività legate alla raccolta di dati (iscrizioni, sondaggi, monitoraggi, report) senza una formazione adeguata. È sempre più urgente, dunque, fornire competenze pratiche e orientate all’uso consapevole dei dati: non per finalità statistiche complesse, ma per favorire una cultura decisionale più solida, responsabile e documentata.

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Navigare consapevolmente: contenuti, pubblicità e privacy

Negli ultimi anni, la trasformazione digitale ha reso l’accesso alle informazioni più rapido e apparentemente illimitato, ma ha anche introdotto nuove complessità legate alla qualità dei contenuti online, alla presenza massiva della pubblicità e alla crescente raccolta di dati personali. Sempre più utenti si muovono nel web senza piena consapevolezza di come funzionano i meccanismi che regolano la visibilità dei contenuti, la monetizzazione delle piattaforme e l’utilizzo dei propri comportamenti digitali a fini commerciali.
Nel panorama attuale, ogni clic, ogni ricerca e ogni visualizzazione può essere tracciata, analizzata e trasformata in un dato economico. I contenuti gratuiti, spesso percepiti come “liberi”, nascondono modelli di business fondati su profilazione e pubblicità personalizzata. Parallelamente, l’offerta di contenuti a pagamento è in crescita, ma non sempre l’utente possiede gli strumenti per distinguere tra ciò che è veramente di valore e ciò che semplicemente “sembra” professionale.
Questa complessità impone una riflessione critica sulle modalità con cui accediamo, consumiamo e condividiamo informazioni online. In particolare, si rende necessario promuovere competenze di cittadinanza digitale che permettano agli individui di valutare la qualità delle risorse, riconoscere la pubblicità, comprendere l’economia dei dati personali e fare scelte più consapevoli nel proprio utilizzo del web.

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Stalking e strategie di protezione dalle persecuzioni online

Lo sviluppo delle tecnologie digitali e la diffusione capillare dei social network hanno trasformato profondamente il modo in cui le persone comunicano, instaurano relazioni e condividono informazioni. Tuttavia, questo nuovo spazio relazionale ha anche dato origine a forme di abuso e violenza che sfruttano la facilità di accesso e la persistenza dei contenuti online. Tra queste, lo stalking – e in particolare il cyberstalking – rappresenta una delle minacce più insidiose e difficili da contrastare.
Lo stalking online si manifesta attraverso comportamenti ripetuti e indesiderati, come il monitoraggio costante delle attività digitali di una persona, l’invio di messaggi molesti o minacciosi, la creazione di profili falsi per ottenere informazioni, fino alla diffusione non autorizzata di contenuti personali. Tali azioni possono avere conseguenze gravi sulla sfera emotiva, psicologica e sociale delle vittime, incidendo profondamente sul senso di sicurezza e libertà personale.
Il fenomeno si inserisce in un contesto in cui la distinzione tra vita online e offline è sempre più sfumata, rendendo necessario un approccio integrato di prevenzione, protezione e intervento. Comprendere le dinamiche dello stalking e le sue manifestazioni digitali è un passo fondamentale per costruire consapevolezza, favorire la protezione individuale e promuovere una cultura della sicurezza nell’uso delle tecnologie.

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Sistemi digital e dati: perché servizi e pubblicità sembrano fatti su misura per noi?

Viviamo in un’epoca in cui quasi ogni nostra interazione online lascia una traccia digitale: ogni ricerca, clic, acquisto o interazione social genera dati che possono essere raccolti, analizzati e utilizzati dai sistemi digitali. Questi dati consentono alle piattaforme di offrire esperienze apparentemente “su misura”, dalla selezione dei contenuti alle pubblicità che ci vengono mostrate, creando un ambiente digitale altamente personalizzato.
La personalizzazione si basa su processi complessi come la profilazione degli utenti, la segmentazione dei comportamenti e l’uso di algoritmi, spesso supportati dall’intelligenza artificiale, per anticipare bisogni e preferenze. Sebbene questi strumenti possano rendere i servizi più comodi e pertinenti, sollevano anche questioni importanti riguardo alla privacy, alla trasparenza e alla gestione dei rischi connessi ai nostri dati personali.
Comprendere come funzionano i sistemi digitali, quali dati raccolgono e come vengono elaborati è essenziale per navigare in modo consapevole nel mondo digitale. Solo attraverso questa conoscenza è possibile utilizzare i servizi online in maniera informata, riconoscendo sia le opportunità offerte dalla personalizzazione sia le responsabilità e i rischi che essa comporta.

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Servizi digitali online di cittadinanza attiva: servizi pubblici e comunità virtuali

Negli ultimi anni, la digitalizzazione dei servizi e delle interazioni sociali ha trasformato profondamente il modo in cui le persone accedono alle informazioni, partecipano alla vita pubblica e interagiscono con le comunità. La disponibilità crescente di piattaforme digitali ha reso possibile usufruire di servizi pubblici online, come strumenti di gestione fiscale, cartelle sanitarie elettroniche e pratiche amministrative, riducendo tempi e barriere burocratiche. Parallelamente, le comunità virtuali e le piattaforme collaborative hanno aperto nuovi spazi di condivisione, apprendimento e partecipazione sociale, permettendo agli individui di contribuire attivamente alla vita collettiva anche a distanza. L’evoluzione dei servizi privati, come il commercio e la gestione bancaria online, ha ulteriormente accelerato l’integrazione della tecnologia nella vita quotidiana, richiedendo capacità digitali di base e consapevolezza nell’uso degli strumenti disponibili. In questo contesto, la cittadinanza attiva digitale diventa un elemento cruciale: partecipare in modo consapevole e informato al mondo digitale non significa solo accedere ai servizi, ma anche contribuire alla costruzione di comunità inclusive, promuovere la trasparenza attraverso open data e agire responsabilmente nel rispetto della sicurezza e della privacy. La comprensione dei processi di interazione online e della gestione dei servizi digitali rappresenta quindi un presupposto fondamentale per la piena partecipazione sociale e civica nel XXI secolo.

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Salvare dati in cloud: come preservare la tua nuvola di informazioni

Il cloud computing ha assunto un ruolo centrale: consente di archiviare dati su server remoti accessibili via rete, superando i limiti dei dispositivi fisici tradizionali.
Questa evoluzione ha generato nuove opportunità, ma anche nuove responsabilità. Da un lato, il cloud permette una maggiore flessibilità, collaborazione in tempo reale e sicurezza contro la perdita accidentale di file; dall’altro, richiede agli utenti di sviluppare competenze digitali adeguate a scegliere consapevolmente le piattaforme più adatte, proteggere i propri dati e orientarsi tra modelli di servizio e piani economici diversi.
La crescente diffusione di servizi cloud nella vita quotidiana e lavorativa impone dunque la necessità di alfabetizzare digitalmente un numero sempre maggiore di persone, affinché possano sfruttare questi strumenti in modo efficace, economico e sicuro. In particolare, utenti con competenze digitali medio/basse si trovano spesso esclusi da un utilizzo pienamente consapevole di queste tecnologie, rischiando di affidarsi a soluzioni inadeguate o poco sicure.

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Robotica, hardware e makers

Negli ultimi anni, la robotica ha cessato di essere un ambito riservato alla ricerca avanzata o all’industria pesante per diventare un terreno fertile di sperimentazione accessibile, trasversale e interdisciplinare. L’integrazione sempre più pervasiva di robot, sistemi embedded e intelligenza artificiale nella vita quotidiana sta modificando non solo i processi produttivi e i servizi, ma anche le forme dell’apprendimento, del lavoro e della cittadinanza attiva.
Parallelamente, il movimento dei makers ha contribuito a democratizzare l’accesso alla tecnologia, promuovendo una cultura del “fare” basata sulla condivisione delle conoscenze, sull’utilizzo di strumenti open source e sulla prototipazione rapida. Questo approccio ha aperto la strada a nuove modalità di apprendimento esperienziale e di innovazione sociale, rendendo possibile per chiunque – anche senza una formazione tecnica avanzata – ideare, costruire e programmare dispositivi intelligenti.
In questo contesto in rapida evoluzione, conoscere le basi della robotica e dell’hardware programmabile non è solo un’opportunità formativa, ma una chiave per comprendere il futuro. Sensori, attuatori, microcontrollori come Raspberry Pi e Arduino sono oggi strumenti fondamentali per sviluppare pensiero computazionale, creatività progettuale e consapevolezza critica verso le tecnologie emergenti. Promuovere l’alfabetizzazione robotica e digitale significa offrire a studenti, educatori e cittadini le competenze necessarie per interagire con sistemi complessi, per affrontare le sfide etiche dell’automazione e per partecipare attivamente all’innovazione del presente.

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L’impronta ecologica della tecnologia

Nel panorama attuale, la rapida espansione della tecnologia ha rivoluzionato ogni aspetto della vita moderna, trasformando radicalmente come interagiamo, comunichiamo e lavoriamo. Questo progresso ha portato benefici significativi, ma ha anche sollevato preoccupazioni crescenti riguardo all'impatto ambientale. L'urgente necessità di affrontare l'impronta ecologica della tecnologia è diventata una priorità globale, poiché l'innovazione continua a influenzare le risorse naturali, il consumo energetico e la sostenibilità a lungo termine del pianeta.
Questo contesto richiede un’approfondita esplorazione delle complesse interazioni tra la tecnologia e l'ambiente. L’analisi critica delle pratiche attuali e delle strategie future è essenziale per mitigare gli impatti negativi e promuovere una digitalizzazione più responsabile. In questo scenario, comprendere e gestire l'impronta ecologica della tecnologia diventa cruciale per garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.

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Centrare i propri obiettivi grazie alla tecnologia

Negli ultimi decenni, la trasformazione digitale ha modificato in profondità il modo in cui lavoriamo, comunichiamo, apprendiamo e partecipiamo alla vita sociale. Le tecnologie digitali sono oggi strumenti imprescindibili per la gestione delle attività quotidiane e professionali, ma la loro efficacia dipende dalla capacità delle persone di utilizzarle in maniera consapevole, sicura e orientata agli obiettivi.
Per molte persone, il rapido evolversi degli strumenti può rappresentare una sfida: non basta conoscere il funzionamento tecnico di un’applicazione o di un dispositivo, è necessario comprendere come questi possano diventare leve strategiche per migliorare la produttività, favorire la collaborazione, ampliare le opportunità di apprendimento e rafforzare il proprio ruolo nella società digitale.
In questo contesto, l’alfabetizzazione digitale non riguarda soltanto la capacità di interagire con un computer o uno smartphone, ma include lo sviluppo di competenze trasversali: dall’uso critico e sicuro delle tecnologie, alla partecipazione inclusiva online, fino alla condivisione delle conoscenze per sostenere la crescita digitale degli altri. La tecnologia, se utilizzata in modo mirato e responsabile, diventa un potente strumento per raggiungere obiettivi personali e professionali, migliorando al contempo il benessere individuale e collettivo.

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L’identificazione elettronica per i servizi pubblici, le istituzioni e le imprese

Nel contesto della trasformazione digitale che sta investendo pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini, l’identificazione elettronica rappresenta un pilastro fondamentale per garantire accesso sicuro, tracciabile e verificabile a servizi digitali. L’adozione su larga scala di questi strumenti di identificazione elettronica è stata favorita da normative nazionali ed europee – come il regolamento eIDAS – che hanno standardizzato l’identificazione elettronica e la firma digitale in modo interoperabile tra Stati membri. Allo stesso tempo, l’incremento dei servizi online in ambito sanitario, fiscale, amministrativo e lavorativo ha reso sempre più frequente e necessaria l’interazione tra persone, istituzioni e imprese tramite strumenti di identificazione digitale.
Tuttavia, nonostante la diffusione capillare di queste tecnologie, rimangono barriere culturali, di competenza e di fiducia che ostacolano un uso consapevole e sicuro da parte di ampie fasce della popolazione. La comprensione dei rischi legati al furto d’identità, alla conservazione delle credenziali e alla validità giuridica delle firme digitali è oggi essenziale per esercitare i propri diritti digitali, accedere in modo equo ai servizi e partecipare pienamente alla vita economica e sociale.

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L’accessibilità digitale: strumenti e utilizzi per l’inclusività

Con l’espansione delle tecnologie digitali, sempre più utenti si trovano a interagire con contenuti online attraverso dispositivi e piattaforme che non sempre rispondono alle necessità di chi ha disabilità. Questo fenomeno ha reso evidente la necessità di progettare e sviluppare ambienti digitali che siano accessibili, fruibili e utilizzabili da tutti, senza esclusioni.
Le normative internazionali spingono verso la creazione di contenuti digitali che possano essere percepiti, operati e compresi da ogni individuo. Tuttavia, molte barriere digitali persistono, complicando l’accesso a informazioni e servizi online per milioni di persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. La crescente consapevolezza di questo problema ha alimentato l'evoluzione di tecnologie assistive e soluzioni innovative, tra cui l'intelligenza artificiale, che stanno trasformando l'accessibilità digitale in un'opportunità concreta di inclusione sociale e lavorativa.
Il panorama tecnologico attuale offre strumenti avanzati per migliorare l'accessibilità dei contenuti digitali, come software di lettura dello schermo, applicazioni di traduzione automatica, e sistemi di riconoscimento vocale. L'integrazione di queste tecnologie nei sistemi digitali può abbattere le barriere e rendere le informazioni fruibili a una platea più ampia, riducendo il divario digitale e promuovendo un ambiente più inclusivo.

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I sistemi di identificazione digitali sicuri

Nel contesto della trasformazione digitale, l’identità personale assume una nuova forma: quella digitale. Sempre più servizi pubblici e privati richiedono modalità di accesso sicure, tracciabili e conformi alle normative sulla protezione dei dati. Strumenti come SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e la Carta d’Identità Elettronica (CIE) sono diventati fondamentali per interagire con la Pubblica Amministrazione, gestire pratiche sanitarie, accedere a bonus fiscali e molto altro.
Questa evoluzione porta con sé grandi opportunità di semplificazione e inclusione, ma anche nuove sfide legate alla sicurezza informatica, alla consapevolezza degli utenti e al divario digitale che ancora interessa una larga parte della popolazione.
Promuovere una cittadinanza digitale consapevole richiede quindi non solo l’adozione di strumenti tecnologici sicuri, ma anche percorsi di alfabetizzazione digitale che mettano al centro la persona, fornendole le conoscenze per riconoscere, utilizzare e proteggere la propria identità online.

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I pericoli delle informazioni false sulla salute

L’era digitale ha portato enormi vantaggi in termini di accesso a informazioni e conoscenza, ma ha anche esposto le persone a un flusso incessante di contenuti non verificati e, talvolta, dannosi. Le informazioni false sulla salute rappresentano una delle sfide più gravi di questa nuova realtà, con effetti devastanti sulle decisioni personali e collettive riguardo al benessere. In un contesto in cui i social media, i blog e i siti web non sempre forniscono contenuti scientificamente validati, la disinformazione medica è diventata un problema sempre più pervasivo, capace di influenzare le scelte di milioni di persone.
La diffusione di informazioni errate, come cure non provate, diagnosi sbagliate o raccomandazioni per trattamenti senza fondamento, mette a rischio la salute pubblica. La tendenza all’autodiagnosi, alimentata dalla facilità di accesso a diagnosi fai-da-te online, e l’auto-prescrizione di farmaci o rimedi non approvati, sono fenomeni che hanno guadagnato terreno negli ultimi anni, con effetti spesso dannosi. Il pericolo non riguarda solo gli individui che si affidano a fonti inaffidabili, ma anche la collettività, con la diffusione di credenze errate che ostacolano il ricorso a cure appropriate e sicure.
Questo scenario ha reso più che mai urgente l’adozione di strategie di alfabetizzazione digitale, per aiutare le persone a riconoscere, comprendere e contrastare la disinformazione in ambito sanitario. In un contesto globale, dove l’accesso alle informazioni è immediato ma non sempre filtrato adeguatamente, è fondamentale saper discernere tra ciò che è veritiero e ciò che è ingannevole. In questo scenario, diventa cruciale sviluppare competenze critiche per proteggere la salute individuale e collettiva dai pericoli delle informazioni false.

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Gli strumenti digitali per pianificare le proprie attività

Negli ultimi anni, la digitalizzazione ha profondamente modificato il modo in cui individui e organizzazioni pianificano il lavoro, gestiscono le attività quotidiane e collaborano all’interno di gruppi. Il passaggio da strumenti analogici a soluzioni digitali ha introdotto nuove abitudini, accelerato i processi e reso disponibili strumenti in grado di aumentare l’efficienza organizzativa. Allo stesso tempo, però, ha creato nuove sfide, soprattutto per chi non possiede competenze digitali solide o non ha familiarità con le logiche dei moderni ambienti collaborativi.
In questo contesto, saper utilizzare gli strumenti digitali per pianificare attività, coordinare progetti e condividere informazioni non è più una competenza specialistica, ma una competenza trasversale fondamentale per lavorare in modo efficace e sostenibile. Piattaforme come Microsoft Teams, Asana o Google Calendar non sono più riservate a professionisti IT o project manager, ma sono diventate parte integrante degli ambienti di lavoro di ogni settore, dalla pubblica amministrazione alla scuola, dal terzo settore alle imprese private.
Comprendere il valore strategico della pianificazione digitale, saper scegliere lo strumento più adatto, e imparare a usarlo con metodo, rappresentano oggi un fattore abilitante per la produttività, l’autonomia e la collaborazione, soprattutto in contesti dove il tempo, la chiarezza organizzativa e la comunicazione sono risorse scarse ma decisive.

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Gli strumenti di pagamento online

L’adozione di soluzioni digitali per l’effettuazione di acquisti, il pagamento di bollette, la gestione delle finanze personali e le interazioni con la Pubblica Amministrazione è cresciuta in modo esponenziale, spinta dalla diffusione di internet, smartphone, e dispositivi indossabili come gli smartwatch. In questo contesto, l’accesso ai pagamenti digitali è diventato più semplice e conveniente, ma porta con sé anche nuove sfide legate alla sicurezza, alla privacy e alla protezione dei dati personali.
Le diverse opzioni di pagamento digitale, che spaziano dalle tradizionali carte di credito e debito alle soluzioni più innovative come i pagamenti tramite smartphone, smartwatch e sistemi NFC, richiedono un livello di consapevolezza e competenza da parte degli utenti. Nonostante i benefici in termini di velocità, accessibilità e comodità, l’uso di questi strumenti comporta anche rischi legati alla gestione delle informazioni sensibili e alle possibili frodi digitali.
In parallelo, le istituzioni pubbliche e le amministrazioni stanno implementando soluzioni di pagamento digitale per semplificare l’accesso ai servizi e migliorare l'efficienza. Tuttavia, la gestione delle transazioni in ambito pubblico implica normative specifiche, misure di sicurezza elevate e un forte impegno nella protezione dei dati personali.
In questo scenario, è essenziale comprendere come utilizzare correttamente gli strumenti di pagamento online, comprendendo i benefici, le problematiche legate alla sicurezza e come affrontare le transazioni in modo sicuro e responsabile.

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Dematerializzazione e decentralizzazione: digitalizzare i dati per l’elaborazione

Negli ultimi decenni, la progressiva transizione dal cartaceo al digitale ha trasformato radicalmente la gestione e la fruizione delle informazioni. La dematerializzazione dei documenti e la digitalizzazione dei processi non rappresentano più semplici opzioni tecnologiche, ma elementi imprescindibili per garantire efficienza, tracciabilità e sostenibilità in ambito pubblico e privato. Questa evoluzione si accompagna all’affermazione di modelli di archiviazione e condivisione decentralizzati, in cui le informazioni non risiedono in un unico punto fisico o virtuale, ma sono distribuite su più sistemi interconnessi. Tecnologie come il cloud distribuito, la blockchain e le reti peer-to-peer hanno reso possibile un accesso più rapido e sicuro ai dati, promuovendo al contempo modelli collaborativi e riducendo il rischio di perdita o manipolazione delle informazioni. Parallelamente, l’attenzione alla sicurezza informatica e alla sostenibilità ambientale è diventata prioritaria, imponendo nuove pratiche per la protezione dei dati, la riduzione dell’impatto ecologico e il rispetto delle normative vigenti, come il GDPR. In questo contesto, la gestione consapevole e sicura dei dati digitali rappresenta una competenza fondamentale per affrontare le sfide della trasformazione digitale e sfruttarne pienamente le opportunità.

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Creare contenuti digitali per tutti: linee guida sull'accessibilità

L’accessibilità digitale è un concetto fondamentale nel contesto della trasformazione digitale globale, poiché garantisce che tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità fisiche, cognitive o sensoriali, possano fruire appieno delle informazioni e dei servizi online.
Le persone con disabilità, che rappresentano una parte significativa della popolazione globale, spesso incontrano barriere nell'accesso a contenuti digitali non progettati pensando all'inclusività. Ciò può limitare la loro partecipazione alla vita sociale, culturale ed economica, creando disuguaglianze che possono essere superate solo attraverso un approccio progettuale inclusivo.
L'accessibilità, tuttavia, non si limita alla creazione di contenuti fruibili, ma abbraccia un'idea più ampia che include la progettazione di esperienze digitali che siano usabili, comprensibili e utili per tutti. In questo contesto, le normative nazionali, come quelle dell'Agenzia per l'Italia Digitale (AGID), offrono un framework per garantire che le tecnologie digitali possano essere facilmente accessibili anche per le persone con disabilità. Le tecnologie assistive, come i lettori di schermo, gli ingranditori e i software di sintesi vocale, sono strumenti indispensabili in questo processo, supportando l’inclusione e favorendo l’accesso paritario alle informazioni.